Bequiri Julian
XXXIX Cycle IDAUP (A. Y. 2023-2024)
Curriculum: Architecture
Topic: 1.11 Architectural and urban design methodologies, adaptive reuse tools, strategies for art and culture in inclusive cities and sustainable environments. | 1.11 Metodologie di progettazione architettonica e urbana, strumenti di riutilizzo adattativo, strategie per l'arte e la cultura in città inclusive e ambienti sostenibili.
Home Institution: POLIS University
Disciplinary sector:CEAR-09/A Architectural and Urban Design
Main Supervisor: Prof.As., Skender Luarasi, Polis University
Co-Supervisor: Prof.As., Alessandro Gaiani, University of Ferrara
ORCID ID: 0009-0003-2279-4788
Concise CV (English version)
Julian Beqiri, M.Sc. and Ph.D. in Architecture, graduated from the Delft University of Technology in 2016, and from the Polytechnic University of Tirana in 2012. His expertise is highlighted by over a decade of experience in architectural design, and enriched by an extensive portfolio as an architect at the Office for Metropolitan Architecture (OMA) in Rotterdam, the Netherlands. His fields of research interest include urban regeneration and urban renewal, with a focus on the issue of design as politics and intercultural thinking in architecture. Julian is based at Polis University, Tirana, and extends his work to several places abroad throughout Europe and North America. He does this with his interdisciplinary design practice DISPACED (Dialectics of Space Design) which he founded in 2020.
Concise CV (Italian version)
Julian Beqiri, M.Sc. e Ph.D. in Architettura, si è laureato alla TU Delft nel 2016, e al Polytechnic University of Tirana nel 2012. Le sue competenze sono messe in luce da oltre un decennio di esperienze come architetto e da un ampio portfolio presso l'Office for Metropolitan Architecture (OMA) di Rotterdam, Paesi Bassi. I suoi interessi di ricerca includono la riqualificazione e il rinnovamento urbano, con una particolare attenzione sulla questione del design come politica e nel pensiero interculturale in architettura. Julian ha il suo punto nevralgico di lavoro alla Polis University di Tirana ma estende il suo operato fino a diverse sedi all'estero in Europa e Nord America. Lo fa con il suo studio di progettazione interdisciplinare DISPACED (Dialectics of Space Design), fondato nel 2020.
Research proposal (English version)
Title: Architecture and ideology in the age of radical socialism. A critique of the autonomy in planning and design. Tirana and Belgrade.
Description:By examining the architectural heritage of socialism and the ideological principles upon which it was constructed, this study elaborates on the following research questions: What defined design autonomy in radical socialism, and why the formal analysis of socialism’s regional legacy suggest an autonomy framed by Kantian moral philosophy but not concerned with any specific historical categorization. How this issue does not arise of whether the individual is free or not in his creative work but rather, it expands focusing on the representation of values which aimed at producing the city of an idealized future. The nature of autonomy and its normative significance suggests that design autonomy in despotic regimes is somehow the state of being the source of their nature and course of actions. This paves the way to this research's main thesis which defends the possibility of another modernism in architecture in Tirana and Belgrade had the Socialist Realism been independent of totalitarianism and dogmatic leftist aesthetics. Further, the comprehensive objective of this doctoral research is to reveal the language that Socialist Realism in the Balkans developed based on antagonistic and subversive relationships. By implementing a doctrinal Zhdanovism, Albanian and Yugoslavian socialism created an identity demarcation that was sufficient for serving as a brutal instrumental obligation for managing not only the political power but also the notion of truth and its factual relevance. Therefore, to shed light on the process of autonomy in planning and design during the age of radical socialism, a thorough analysis is required focusing not only on the actual architectural legacy but also on its destructive factor of the near-totality of cultures and human natures.
Keywords: Socialist realism, autonomy, language, design as politics
Research proposal (Italian version)
Titolo: Architettura e ideologia nell'epoca del socialismo radicale. Una critica dell'autonomia nella pianificazione e nella progettazione. Tirana e Belgrado.
Descrizione: Esaminando l'eredità architettonica del socialismo e i principi ideologici sui quali essa è fondata, questo ricerca si pone l’obiettivo di dare risposte alle seguenti domande: Cosa ha definito l'autonomia progettuale nel socialismo radicale e perché l'analisi formale dell'eredità regionale del socialismo suggerisce un'autonomia inquadrata dalla filosofia morale Kantiana ma non interessata a nessuna specifica categorizzazione storica. Come questa questione non si ponga di chiarire se l'individuo sia libero o meno nel suo lavoro creativo, ma, piuttosto, si estenda nel mettere a fuoco la rappresentazione di valori che miravano a produrre la città di un futuro idealizzato. La natura dell'autonomia e il suo significato normativo suggerisce che l'autonomia del design nei regimi dispotici è in qualche modo l’essenza dell’origine della propria natura e dello sviluppo degli eventi. Ciò apre la strada a questa principale ipotesi di ricerca che supporta la possibilità che il modernismo architettonico a Tirana e Belgrado abbia reso il realismo socialista indipendente dai totalitarismi e dai dogmi di sinistra. Inoltre, l'obiettivo globale di questa ricerca di dottorato è di mettere in luce il linguaggio che il realismo socialista ha sviluppato nei Balcani. Mediante una dottrina zdanovista, il socialismo albanese e jugoslavo ha creato una demarcazione identitaria che è stata sufficiente per essere utilizzata come uno strumento per gestire non solo il potere politico ma anche la nozione di verità. Inoltre, per far luce sul processo di autonomia nella pianificazione e nel design durante l'era del socialismo radicale, è necessaria un'analisi che si concentri non solo sull'effettiva eredità architettonica ma anche sui suoi effetti distruttivi nella quasi totalità delle culture.
Parole chiave: Realismo socialista, autonomia, linguaggio, design come politica