Seminario "Africa. Prospettive di un continente strategico"
Dettagli dell'evento
Quando
dalle 15:00 alle 18:00
Dove
Persona di riferimento
Università degli Studi di Ferrara
CCSI – Centro di Ateneo per la Cooperazione allo Sviluppo Internazionale
Incontri tra Cooperazione Internazionale e Università
AFRICA. PROSPETTIVE DI UN CONTINENTE STRATEGICO
Mercoledì 22 maggio 2019, ore 15
Dipartimento di Architettura – Università di Ferrara
Palazzo Tassoni, Via della Ghiara 36
Introduce:
Romeo Farinella, Direttore del CCSI - UNIFE
Saluti:
Alessandro Ippoliti, Direttore del Dipartimento di Architettura - UNIFE
Dialogo tra:
Romano Prodi
Presidente della Fondazione per la collaborazione tra i popoli
e
Patrizio Bianchi
Regione Emilia-Romagna, Assessore a coordinamento delle politiche europee allo sviluppo, scuola, formazione professionale, università, ricerca e lavoro.
Dopo l’Africa delle colonie europee e l’Africa dell’indipendenza e delle lotte di liberazione oggi questo continente è in pieno fermento. Se da un lato, l’Africa è al centro delle rotte migratorie verso l’Europa dall’altro è interessato da una ricca e complessa riflessione sul suo ruolo nelle dinamiche globali. Stiamo parlando di un continente che non può più essere visto come un recipiente di risorse naturali di cui appropriarsi o come un nuovo, potenziale mercato ma al contrario una realtà con cui avviare pratiche comuni di cooperazione, creatività, tolleranza. Oggi l’Africa è il continente che tra tutti si muove più velocemente. L’economia di molti paesi africani ha dimostrato un rilevante dinamismo grazie anche a misure come quelle adottate alcuni fa di riduzione del debito pubblico internazionale che ha interessato una trentina di paesi africani. Del resto anche le controverse relazioni economiche tra la Cina e numerosi paesi africani testimoniano dell’importanza assunta dal continente.
Ma la povertà diffusa costituisce comunque uno dei caratteri dell’Africa dove circa il 40% dei suoi paesi si colloca agli ultimi posti delle graduatorie mondiali sulla ricchezza nazionale. Povertà, instabilità politica e conflitti, cambiamenti climatici estremi sono frequentemente le cause che generano le migrazioni di massa.
Altre dinamiche rilevanti che meritano di essere segnalate anche per le loro implicazione sugli equilibri economici e ambientali del pianeta sono certamente quelle relative alle dinamiche demografiche e all’intensificazione dei processi di urbanizzazione delle città africane che renderanno, nei prossimi decenni, questo continente uno dei più urbanizzati del pianeta. Questo processo mette in evidenza le gravi carenze infrastrutturali in termini di fognature, acquedotti, reti elettriche e l’assenza di una pianificazione urbanistica, evidente nella diffusione dell’informalità nei processi di espansione urbana che generano, in assenza di strade e di una rete integrata di trasporto pubblico, una enorme difficoltà negli spostamenti quotidiani e una durezza delle condizioni di vita della popolazione urbana. Si accentuano quindi le forme di isolamento (subite dalla parte più povera della popolazione urbana) e ma anche autosegregazione (ricercate dalla parte più benestante della popolazione urbana). Dal canto suo l’agricoltura nonostante le enormi potenzialità vive una situazione contradditoria anche se, come ha recentemente sostenuto il Direttore Generale della FAO, l’investimento nelle aree rurali e nell'agricoltura è fondamentale per raggiungere la prosperità in Africa e garantire ai giovani del continente un'alternativa alla migrazione.
L’attività dell’Università di Ferrara e del CCSI è particolarmente ricca e andrà sicuramente potenziata nei prossimi anni. Abbiamo docenti di Medicina da anni impegnati sul territorio in attività medico-infermieristiche; biologi, geologi, ingegneri sono da tempo attivi in numerosi paesi africani, attraverso varie fonti di finanziamento, in progetti di valutazione idrogeologica e purificazione delle acque, di sostenibilità di uso dei suoli, di studio delle piante spontanee per l’alimentazione e l’ambito della salute, del miglioramento dei metodi di coltivazione e difesa delle stesse. Architetti e urbanisti stanno lavorando per progetti inerenti la formazione intellettuale e universitaria e la salvaguardia di città e paesaggi. Economisti e sociologi stanno lavorando alla messa punti di progetti di sviluppo economico e di coinvolgimento delle comunità locali, anche attraversamento il potenziamento di forme di cittadinanza attiva. Di tutte queste iniziative nel corso dell’incontro verranno forniti dati e informazioni.